Il Circolo di Olga
Intellettuali e scrittrici a Santa Marinella nel primo novecento
Il progetto qui realizzato si inserisce nell’ambito delle “Azioni per la conservazione e promozione della storia e cultura delle donne, per il sostegno della libertà femminile e della prevenzione e contrasto alle discriminazioni di genere” finanziato dalla Regione Lazio, Direzione Generale Pari Opportunità nell’ambito dell’avviso pubblico G14150 17/10/2022.
Obiettivo del nostro intervento è di portare alla luce una storia poco conosciuta, ma che sicuramente merita un’attenzione particolare. La storia di un cenacolo intellettuale di scrittrici e giornaliste che alla fine dell’800 e ai primi del ‘900 frequenta e anima culturalmente la cittadina di Santa Marinella.
Il nostro intento non è accademico ma divulgativo, perché pensiamo sia di grande importanza far conoscere, soprattutto alle nuove generazioni, le personalità e le professionalità di queste donne, che molto in anticipo con i tempi si sono battute per il riconoscimento di una pari dignità tra i generi.
Le scrittrici e le giornaliste hanno dovuto come è noto faticare il doppio dei colleghi uomini per emergere e attestarsi come protagoniste della propria epoca. Raccontare come questo lento procedere sia avvenuto rischiara la luce del cammino che molte, prima e dopo, hanno intrapreso. La vita quotidiana rilassata in un luogo di villeggiatura si presta ad aneddoti e piccole storie che contribuiscono a dipingere il contesto nel quale nascono le idee. La valorizzazione di questa esperienza di pensiero femminile formatasi in alcune delle ville storiche di Santa Marinella introduce simbolicamente figure di “geniae loci” di riferimento.
Questa che intendiamo portare in primo piano è il racconto di un cenacolo intellettuale femminile, facendolo uscire dall’ombra per valorizzarne le idee dirompenti non solo per il passato ma per l’oggi.
Rileggere la storia di donne intellettuali che si è svolta in un luogo di villeggiatura alla luce della riscoperta e valorizzazione del pensiero femminile in termini di emancipazione e libertà dai ruoli sociali imposti è fonte di riflessione per ragazze e donne, ma anche di uomini di ogni età che vivono nel tempo attuale.
Conoscere la storia di donne illustri che hanno aperto la strada all’emancipazione su larga scala permette di salire un gradino in più nella consapevolezza di valere e nell’empowerment, rafforzando così il contrasto alle varie forme di violenza contro le donne.
Olga Ossani intrattenne rapporti di profonda amicizia con molte donne apparentemente tanto diverse tra loro che spesso si incontrarono nella casa estiva di Santa Marinella e nei circoli culturali romani. Le moltissime lettere, i messaggi affettuosi, gli scambi di idee, i consigli sulle pubblicazioni, le richieste di aiuto professionale o di intercedere presso il tale editore o direttore di giornale per un pagamento arretrato o per un contratto che tardava a concludersi testimoniano il legame fortissimo che legava questo gruppo di donne intellettuali e artiste.
Intellettuali e scrittrici a Santa Marinella nel primo novecento
Il progetto qui realizzato si inserisce nell’ambito delle “Azioni per la conservazione e promozione della storia e cultura delle donne, per il sostegno della libertà femminile e della prevenzione e contrasto alle discriminazioni di genere” finanziato dalla Regione Lazio, Direzione Generale Pari Opportunità nell’ambito dell’avviso pubblico G14150 17/10/2022.
Obiettivo del nostro intervento è di portare alla luce una storia poco conosciuta, ma che sicuramente merita un’attenzione particolare. La storia di un cenacolo intellettuale di scrittrici e giornaliste che alla fine dell’800 e ai primi del ‘900 frequenta e anima culturalmente la cittadina di Santa Marinella.
Il nostro intento non è accademico ma divulgativo, perché pensiamo sia di grande importanza far conoscere, soprattutto alle nuove generazioni, le personalità e le professionalità di queste donne, che molto in anticipo con i tempi si sono battute per il riconoscimento di una pari dignità tra i generi.
Le scrittrici e le giornaliste hanno dovuto come è noto faticare il doppio dei colleghi uomini per emergere e attestarsi come protagoniste della propria epoca. Raccontare come questo lento procedere sia avvenuto rischiara la luce del cammino che molte, prima e dopo, hanno intrapreso. La vita quotidiana rilassata in un luogo di villeggiatura si presta ad aneddoti e piccole storie che contribuiscono a dipingere il contesto nel quale nascono le idee. La valorizzazione di questa esperienza di pensiero femminile formatasi in alcune delle ville storiche di Santa Marinella introduce simbolicamente figure di “geniae loci” di riferimento.
Questa che intendiamo portare in primo piano è il racconto di un cenacolo intellettuale femminile, facendolo uscire dall’ombra per valorizzarne le idee dirompenti non solo per il passato ma per l’oggi.
Rileggere la storia di donne intellettuali che si è svolta in un luogo di villeggiatura alla luce della riscoperta e valorizzazione del pensiero femminile in termini di emancipazione e libertà dai ruoli sociali imposti è fonte di riflessione per ragazze e donne, ma anche di uomini di ogni età che vivono nel tempo attuale.
Conoscere la storia di donne illustri che hanno aperto la strada all’emancipazione su larga scala permette di salire un gradino in più nella consapevolezza di valere e nell’empowerment, rafforzando così il contrasto alle varie forme di violenza contro le donne.
Olga Ossani intrattenne rapporti di profonda amicizia con molte donne apparentemente tanto diverse tra loro che spesso si incontrarono nella casa estiva di Santa Marinella e nei circoli culturali romani. Le moltissime lettere, i messaggi affettuosi, gli scambi di idee, i consigli sulle pubblicazioni, le richieste di aiuto professionale o di intercedere presso il tale editore o direttore di giornale per un pagamento arretrato o per un contratto che tardava a concludersi testimoniano il legame fortissimo che legava questo gruppo di donne intellettuali e artiste.